Giochi di Fabry

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Storia di Fabry

Storia di Fabry

Storia di Fabry: Ebbene si, sono nato in Svizzera ...

… a Malleray (Svizzera) nel cantone del Jura francofono e sono contento di aver vissuto la mia infanzia in quel piccolo paesino verde d’estate e bianco d’inverno, con tanti amici, tanto sport , libertà, spensieratezza e con un pizzico di incoscienza…

Storia di Fabry

Non avevamo l’Iphone, il Tablet, la Wii, la Play Station, Xbox, le All Star e nemmeno Facebook, ma ci divertivamo tanto e non mancava mai la neve d’inverno. Durante le ultime serate di novembre, quelle serate piovose, era emozionante aspettare alla finestra la neve, ma non succedeva sempre (ma sarebbe successo prima o poi). Quando quella pioggia diventava neve durante la notte, mentre dormivamo, la mattina dopo tutto era diventato bianco. Questo significava che il vero inverno era arrivato.

Queste nevicate notturne e inaspettate, che trasformavano la pioggia di una sera d’inverno in un manto bianchissimo la mattina dopo, erano quelle piu belle. Questo ci faceva capire, a noi bambini, che bisognava andare in soffitta “di corsa…” a prendere sci e slittini e che presto sarebbe arrivato anche il Natale.

Ci divertivamo con lo slittino, giocavamo a hockey, costruivamo igloo ma lo sci diventò la mia passione. Ho cominciato a sciare a 4 anni con sci di legno, lamine avvitate, scarponi di pelle e tanto coraggio, tutto da solo; il maestro di sci ? Non esisteva dove abitavo io. All’inizio cadevo per un piccola pendenza ma alla fine arrivai 3° in una gara di discesa libera in mezzo a tanti svizzeri… (primo italiano). Le nostre piste venivano battute da noi bambini con sci a forbice o in parallelo e quando eravamo stanchi, qualche buona anima, con la motoslitta, finiva l’opera (niente gatti delle nevi).

Storia di Fabry: Quando tutto questo non bastava ...

… prendevamo la corriera, all’età di 10 anni ( da soli, senza genitori ) per andare sulle piste, quelle vere; tornavamo a casa quando faceva buio, stanchi e infreddoliti, molto infreddoliti. Non ci facevamo certo mancare anche lo sci in notturna (anche nel ’70).

Ma forse la cosa più bella era rimanere a giocare fuori con tutti gli amici fino a sera, quando cominciava a nevicare, le luci delle strade si accendevano e quelle poche automobili, piano piano, smettevano di circolare. Temperatura -14° la mattina dopo.

In estate le cose non cambiavano, il bianco si trasformava in un bellissimo verde e noi eravamo sempre in movimento. Andavamo sul monopattino, giocavamo a nascondino, la nostra palestra era il bosco e il verde era il colore che ci accompagnava nelle nostre scorribande. Il postino era il nostro autobus e con la sua jeep ci accompagnava in montagna e poi giù a correre per i boschi.

Storia di Fabry
Storia di Fabry
Malleray Svizzera (CH)

Le mamme non ci chiamavano al cellulare e non c’era il gel antibatterico. Rimanevano Mamme serene e noi Bambini Felici. Se non potevamo giocare fuori per motivi atmosferici, perchè in Svizzera piove spesso, giocavamo in casa con modellini rigorosamente in metallo pressofuso e mattoncini LEGO. Era solo questione di fantasia. Che bella infanzia.

Storia di Fabry: E poi è stata presa la decisione ...

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Quando l'Enduro si chiamava Regolarità
… nel 1973, di ritornare in Italia… Qui i giocattoli sono stati trasformati in giochi di società, partite di calcio (tanto calcio), nascondino. I miei giocattoli ? Alcune volte stanco del calcio, del nascondino e dei giochi di società, ritiravo fuori i miei LEGO, le mie macchinine  e giocavo. La cosa strana è che gli amici interrompevano la loro partita di calcio e venivano a casa mia a vedere la “magia” dei LEGO e giocavano anche loro con i mattoncini.

L’adolescenza è arrivata veloce, gli interessi sono cambiati completamente e mia madre ha cominciato a portare tutti i miei LEGO, i modellini di auto e camion,  i soldatini, tutto in soffitta. Finiti gli studi e il militare ho cominciato subito a lavorare (allora si cominciava a lavorare molto presto e per tanto tempo). La moto da Regolarità (Enduro) è stata venduta però tutti i giocattoli sono rimasti in soffitta. Grazie a mia madre nulla è stato buttato o regalato.

Storia di Fabry: E se dopo tutto questo tempo ...

… quei giocattoli che mi avevano accompagnato nella mia infanzia , invece di essere stati regalati o buttati, fossero stati tutti conservati? Sarebbe potuto accadere che quei vecchi giocattoli venissero riscoperti facendomi ricordare e capire tante cose, dando così loro la possibilità di una seconda vita… in parte anche virtuale, come questo sito vuole anche porsi come obiettivo e così è stato …

Storia di Fabry

Voglio ringraziare Stefania che mi sopporta “silenziosamente” e che ancora oggi mi regala Set LEGO. Un grazie a Eleonora che ha corretto molti aspetti nella realizzazione di "Giochi di Fabry" e che continua a regalarmi Set anche lei. Dopo più di 50 anni, un grazie a mia madre per aver avuto la lungimiranza di non regalare o buttare tutti i miei giocattoli, ridandomi così la possibilità di riscoprirli da adulto e, al tempo stesso, di tornare in contatto con quel bambino di 10 anni che è ancora dentro di me. Grazie anche a mia sorella Federica che riscopre, ogni tanto, giocattoli (... ma quanti ne ho ...) di cui mi ero completamente dimenticato e che ha creato una stanza apposta per loro. Un Grazie a Carmen che con la sua mansarda di montagna, mentre lei faceva i tortellini bolognesi insieme alla Stefy, mi ha ha dato lo spazio necessario per riscoprire questo mondo fatto di LEGO, di curiosità e di immaginazione il tutto insieme ad Eleonora, Matilda e Benno. Un Grazie a Tutti.

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